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Il disagio degli studenti al tempo del covid-19 e la didattica a distanza


Nel giugno 2022 ho partecipato come coautore alla scrittura del libro "Generazione DAD" Scuole, Politica e Psicoanalisi. Ed. Pequod, in quanto facente parte di un gruppo di ricerca adolescenti a disagio durante la didattica a distanza. In quel periodo ho cercato di indagare quali effetti immediati stesse avendo il covid-19 a livello psicologico, clinico e psicopatologico sulle famiglie e in particolare sugli adolescenti del mio territorio e a livello nazionale. 

Il titolo del mio lavoro è : “Il disagio degli studenti al tempo del covid-19 e la didattica a distanza”. In questo paragrafo ho messo in evidenza quanto l’evento pandemico inatteso e traumatico abbia distrutto i nostri riferimenti e la nostra routine quotidiana, la scuola, il lavoro e le relazioni, costringendoci a vivere in un tempo sospeso infinito e carico d’angoscia.

Tale condizione ha messo a dura prova il nostro funzionamento psichico e indotto molti ragazzi ad isolarsi in quanto l’altro poteva personificare il male.

Per sopperire al vuoto formativo degli adolescenti la scuola si è dotata della didattica a distanza. In questa condizione gli studenti si sono sentiti smarriti e demotivati in quanto hanno perso un punto di riferimento importante nella scuola e nell’insegnante che dava ritmo e regolarità alla giornata.

Questo tipo di isolamento per difesa da un male che non è facilmente percepibile e individuabile, ha indotto i ragazzi a sperimentare un sentimento di paura, angoscia, rabbia, noia, distacco, impotenza, stati d’ansia, disturbi di panico, sintomi depressivi, disturbi alimentari e del sonno che in alcuni casi ha portato loro ad abbandonare la scuola e in altri a tentati suicidi; situazione che persiste tuttora nel post pandemia.

In questa situazione anche la famiglia si è trovata in notevole difficoltà in quanto ha avuto a che fare con ragazzi che trascorrevano gran parte del loro tempo in casa e, non è sempre riuscita ad offrire loro un ambiente rassicurante e di sostegno, infatti, la famiglia spesso si è trovata ad affrontare situazioni di stress lavorativo ed essere chiamata a confrontarsi con la morte di un familiare o di un parente. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento consiglio di leggere il libro, sia per la molteplicità degli argomenti trattati che per gli autori come, J.A. Miller (Membro dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi - AMP- ; Direttore del Dipartimento di Psicoanalisi dell’Università di Parigi) e anche perché il libro è stato ideato e scritto in gran parte da Psicologi-Psicoterapeuti con esperienza provenienti dai territori delle province di Forli-Cesena; Rimini e Ravenna.

Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)


I disturbi del comportamento alimentare si caratterizzano per una modificazione delle abitudini alimentari, dove prevale un eccessivo controllo del peso e un’alterazione della propria immagine corporea.

I disturbi DCA possono avere diversi fattori di rischio, tra i quali, cause psicologiche (disturbi depressivi, bassa autostima), cause socio culturali (modelli estetici proposti dalla società), insorge nell’adolescenza e colpisce prevalentemente il sesso femminile.

I principali disturbi dell’alimentazione possono essere raggruppati in 3 categorie : l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa, e il disturbo di alimentazione incontrollata (binge eating disorder, BED)

La persona che soffre di questi disturbi viene sconvolta la sua vita e sembra che tutto ruoti attorno al cibo e alla paura di ingrassare, in questo modo finiscono per limitare fortemente le attività relazionali, lavorative e sociali.

Si è osservato, sia durante il covid-19 che dopo la pandemia, un significativo aumento dei DCA a causa delle restrizioni imposte alla popolazione, e all’impossibilità di mantenere le relazioni con i pari che hanno portato gli adolescenti ad isolarsi sempre di più, per cui è importante poter usufruire di un sostegno psicologico per una rapida valutazione diagnostica e presa in carico della persona sofferente, in modo da evitare eventuali conseguenze anche gravi sulla salute sia fisica che mentale .


Anoressia Nervosa


La caratteristica essenziale dell’anoressia nervosa è la paura di acquisire peso e il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del minimo normale per l’età e la statura. Sono persone che attuano dei rituali tramite un pensiero costante e ossessivo di rigido controllo del cibo e del loro corpo.

Vi è un’eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sull’autostima, nonché il rifiuto di ammettere la gravità della situazione; nelle femmine può comparire l’amenorrea.

L’esordio di questo tipo di disturbo non è sempre facile da individuare, in quanto la persona che inizialmente perde peso può sentirsi più sicura di se ed essere indotta a perseverare nelle condotte alimentari distorte.

Solitamente sono i familiari che si preoccupano dell’eccessivo calo di peso di uno dei loro figli e spesso sono loro che chiedono aiuto, mentre la persona affetta da tale disturbo spesso pare non abbia nessuna consapevolezza di malattia.

Spesso queste persone soffrono di bassa autostima, perfezionismo depressione, irritabilità, difficoltà nelle relazioni interpersonali, paura di crescere e di fare delle scelte.


Bulimia Nervosa


La bulimia nervosa si caratterizza per la presenza di abbuffate e poi per il vomito autoindotto, al fine di prevenire l’aumento di peso corporeo.

Così come per l’anoressia nervosa, anche la bulimica è fortemente condizionata dal peso corporeo in riferimento alla valutazione di sé stessa.

Solitamente le persone che soffrono di bulimia nervosa provano angoscia, sentimenti di colpa, di vergogna, tendono a nascondere le loro abitudini e ad avere difficoltà nel chiedere aiuto, ritardando in questo modo il trattamento terapeutico.

Nella bulimia nervosa spesso compaiono disturbi d’ansia come attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo, pensiero “tutto o nulla”, depressione, bassa autostima, perfezionismo, impulsività e atti autolesivi.


Disturbo di alimentazione incontrollata (binge eating disorder, BED)


La caratteristica principale del disturbo dell’alimentazione incontrollata è la presenza di episodi di abbuffate abnormi, ricorrenti, programmate per tempo e consumate in solitudine che fanno provare alla persona un profondo senso di vergogna e un senso di disagio nel perdere il controllo con il cibo.

Il disturbo è caratterizzato da crisi bulimiche, in assenza di comportamenti di compensazione inappropriati per il controllo del peso. Esso avviene senza che la persona riesca ad avere alcun controllo sul proprio comportamento alimentare, può esordire a qualsiasi età, con prevalenza del sesso maschile.

Le cause di questo disturbo non sono totalmente note, ma come per gli altri disturbi dell’alimentazione si può ipotizzare che tale comportamento sia attuato per fronteggiare una scarsa autostima, sentimenti di insoddisfazione per il proprio corpo e infelicità affettiva.

Quindi, tale comportamento ha un fine compensativo inconscio teso al soddisfacimento pulsionale.


Quale approccio per i disturbi alimentari?


Molte persone che soffrono di disturbi alimentari spesso non hanno la consapevolezza di avere un problema, e sono alla continua ricerca del dimagrimento con ogni mezzo (inducendosi il vomito o assumendo farmaci lassativi) nella convinzione di risolvere i propri problemi.

Anche i familiari vivono spesso una condizione di disagio, vergogna e senso di colpa, si chiedono dove hanno sbagliato, come devono comportarsi e cosa fare, ma quello che non devono fare è credere che si tratti di un problema di forza di volontà, invece che di malattia.

La cosa migliore in una prima fase di malattia è cercare di rivolgersi ad un esperto, prendere contatto con uno psicologo - psicoterapeuta di fiducia per valutare lo stato attuale di salute e per costruire un dialogo che possa motivare la persona affetta dal disturbo a chiedere aiuto, a riconoscere le proprie difficoltà, nonché a stabilire quale sia il percorso terapeutico più idoneo per la singola persona. Il terapeuta sosterrà il paziente nel limitare il senso di paura nel mettersi in gioco, e di credere nella possibilità di un cambiamento.

In un seconda fase, e in certe situazioni più complesse è consigliabile un intervento multidisciplinare integrato, in quanto può essere necessaria la presenza di più figure professionali che interagiscono per risolvere il problema.

 Una volta risolto i sintomi è importante mantenere un follow-up nel tempo onde evitare la ricomparsa di segni e sintomi a distanza di tempo e nell’arco della vita, per cui è fortemente auspicabile continuare un trattamento psicoterapico di mantenimento adeguato e individualizzato su ogni singola persona al fine di risolvere le difficoltà interpersonali che permangono e i propri conflitti interiori.

GLOSSARIO

DEI TERMINI

  • ABLUTOMANIA

    Impulso irresistibile a lavarsi, specie le mani, un sintomo che comunemente è presente nel disturbo ossessivo-compulsivo. 

  • ABULIA

    Debolezza, mancanza di volontà che può manifestarsi come un disturbo della motivazione o dell’attività intenzionale; il soggetto non riesce a prendere una decisione o portare a termine un compito anche se è voluto. Se l’abulia non deriva da una patologia fisica, può trattarsi di stati emotivi, di affaticamento che possono avere risonanze di tipo psicologico o psichiatrico. 

  • ACROFOBIA

    E’ una fobia ossessiva delle altezze e del vuoto, riferita ad una paura o ad un’ansia intensa derivate da diverse situazioni, ciò può indurre la persona a limitare i propri movimenti o ad evitare certe situazioni come prendere l’ascensore. 

  • ACATAFASIA

    L’acatafasia è un disturbo che riguarda la sfera del linguaggio, si manifesta con la confusione ad esprimere correttamente le frasi (dallo stile telegrafico), in quanto chi soffre di questo disturbo ha difficoltà ad esprimere in modo adeguato i propri pensieri. 

  • AFASIA

    L’afasia è un disturbo del linguaggio, della comunicazione, riguarda l’incapacità di produrre e/ o comprendere parole scritte o verbali, esso è dovuto ad alterazioni dei centri nervosi del linguaggio stesso che causano disordini nei maccanismi neurosensoriali 

Rivolgetevi con fiducia al Dottor Spada

Psicologo a Savignano Sul Rubicone


Ansia, Paura, Angoscia, sensi di Colpa, Tristezza, Rabbia, sono diventate compagne di vita troppo invadenti?


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